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Franco Pigoli di Porini tra i protagonisti del Data Management Summit Italy

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro. 

Oggi vi presentiamo Franco Pigoli che sará tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerá il 7 luglio a Roma.

Parlaci un po’ di te e del tuo background professionale 

Mi sono laureato in chimica quando ancora i computer usavano le schede perforate. Ho scelto chimica per passione, sono finito in fabbrica ai tempi del grande fermento sulla qualità totale e sul controllo statistico del processo e mi sono innamorato dei dati e dell’informatica per trattarli ed analizzarli. 

Ho cambiato vita professionale entrando al Sas Institute e poi fondando una mia società di analisi dati e sviluppo di applicazioni. 

Mentre la società faceva il suo corso, fornendo consulenza a varie aziende, ho trovato il tempo di fare il dirigente per due anni come IT Manager in IMS (ora IQVIA  ) e poi da freelance, ho ricoperto il ruolo di IT manager in varie società. 

A poco a poco mi sono spostato dallo sviluppo ai database innamorandomi (di nuovo 😊) di Sql Server. 

Ho conosciuto Porini e, dopo un periodo di consulenza per loro, sono entrato come dipendente. Dapprima occupandomi di dare supporto ai clienti su Sql Server e poi come manager della BU Education che, all’interno di Porini, si occupa di mantenere ed accrescere le competenze interne oltre che erogare corsi per i clienti. 

In questo ruolo, che mantengo tutt’ora, ho il privilegio di continuare a sentirmi un eterno studente.

Quali sono le vostre sfide, cosa vi piace fare con i dati?

I dati sono la materia prima dell’informazione. Ci piace lavorarli per renderli utili. Lo facciamo costruendo per i nostri clienti processi informativi che si affiancano a quelli produttivi. 

La sfida è costrurli in modo che le informazioni ottenute siano accurate, tempestive, complete e facilmente utilizzabili. 


Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati in modo corretto?

La risposta è semplice: dipende 😊 Non ha senso generalizzare. 

La sensibilità sull’importanza dei dati è ormai diffusa, vedi la spasmodica ricerca di data scientist.. qualunque cosa poi le aziende intendano con quel termine. 

In molti casi però c’è da vincere una resistenza da “vecchia scuola” che, a volte, vede il dato e l’informazione che ne scaturisce, come un ostacolo alla propria libertà di azione e ne sottostima la potenza. Purtroppo a volte la presenza di dati incompleti e non corretti inquina il processo col risultato di generare insicurezza.

E’ vero: è questione di cultura, ma sono ottimista. Tutti stiamo imparando dagli errori fatti ed il livello di qualità del pensiero sui dati sta crescendo 

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023?

Il 2023 è già qua. Anche se l’informatica e le tecniche di data processing viaggiamo veloci, i cambi organizzativi e tempi di implementazione viaggiano su altri ritmi temporali, quelli più umani ed organizzativi.  E’ su questo aspetto che, a mio parere, ci sarà da lavorare di più: gestire e mettere a terra in modo utile e completo le enormi possibilità messe a disposizione oggi dalla tecnologia dati. Una potenza di fuoco che rende tutto possibile a condizione di avere le idee chiare. Lavorare per capire cosa farsene di questa potenza sarà il lavoro “base”

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotonda ”sulla qualità dei dati” argomento interessante…

Assolutamente. Dovrebbe essere ovvio che in un processo dati la qualità del dato influenza in modo determinante la qualità dell’informazione e, quindi, andrebbe fatto ogni sforzo per garantirla in ingresso e verificarla in uscita. Cosa che non sempre avviene, un po’ per pigrizia, un po’ per oggettive difficoltà organizzative e un po’ perché gli informatici tendono a dire che le cose vanno bene se il programma “gira” senza guardare i dati in uscita 😊

Fin dall’inizio hai sostenuto l’evento Perché?

Perché il valore dei dati sta nel suo utilizzo e non nel suo accumulo. Oggi ne accumuliamo tantissimi e partecipare a momenti di confronto ed approfondimento come questo per migliorare la nostra comprensione sul loro utilizzo sono uno dei migliori investimenti che gli addetti ai lavoro possono fare,

Perché non puoi perderti il Data Management Summit

Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 7 luglio a Roma presso la sede di SMI, quella LATAM é per il 20 settembre (solo online) e quella spagnola come sempre il 20 ottobre presso l’universitá Nebrija di Madrid.

Per registrarsi occorre farlo sul sito. 

http://datamanagementssummit.org

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